Rischi del 5G: il caso Huawei ed i Pericoli per la salute

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Al Mobile World Congress di febbraio è stato pubblicizzato l’avvento del 5G. Una vera rivoluzione, anche se molti ne hanno evidenziato i rischi. Analizziamo nel dettaglio di cosa si tratta e quali sono le opinioni riguardo questa nuova rete.

Cos’è il 5G

5G sta letteralmente per quinta generazione. Una storia che parte dal 1991 con il 2G, finalizzato a migliorare la semplice comunicazione via telefono cellulare. Il 5G, invece, è stato studiato per soddisfare il cosiddetto “Internet delle Cose”. La connessione, infatti, viene sempre più utilizzata per soddisfare le esigenze legate, ad esempio, alla domotica.

Quali sono le caratteristiche del 5G?

Affinché una rete possa essere definita 5G, è necessario che abbia determinati requisiti:

  • velocità di connessione di 2,5GB al secondo in download per cella.
  • densità di connessione pari a 1 milione di dispositivi connessi per chilometro quadrato.
  • copertura migliorata anche in mobilità fino ai 500 km/h.
  • latenza significativamente ridotta in confronto all’LTE.

I vantaggi del 5G

La rivoluzione del 5G porterà notevoli cambiamenti non solo nel campo della telefonia. La connessione ultraveloce permetterà la creazione di vere e proprie Smart City, con un incremento di servizi per la domotica, la viabilità e l’amministrazione. Inoltre, questa nuova tecnologia potrebbe permettere di effettuare interventi chirurgici da remoto, abbattendo notevolmente i costi sanitari di chi deve spostarsi per ricevere cure adeguate.

Tutte queste prospettive vengono però offuscate dai pericoli che l’utilizzo del 5G potrebbe rivelare. Si tratta principalmente di due problematiche:

  1. sicurezza dei dati e protezione della Privacy;
  2. rischi per la salute.

I Rischi del 5G: Caso Huawei e Privacy

La nuova tecnologia wireless del 5G, come abbiamo detto, collegherà miliardi di dispositivi, rivoluzionando i trasporti, la produzione e persino la medicina. Allo stesso tempo, tutto questo potrebbe dar vita a delle falle che permetterebbero di “rubare” più velocemente dati e informazioni. Miliardi di dispositivi saranno coinvolti e potrebbero indurre alla formazione di una vera e propria rete di sorveglianza, con un aumento di potenziali vittime di spionaggio. Queste vulnerabilità costituiscono la ragione dello scontro tra Stati Uniti e Huawei, la più grande azienda tecnologica cinese.

Perché tenere d’occhio Huawei

Huawei è il più grande fornitore mondiale di apparecchiature di telecomunicazione e ha in programma di dominare il mercato del 5G. Le sue speranze, però, sono minacciate dai governi di tutto il mondo, che stanno limitando le sue prospettive, vietandogli di operare in alcune aree. I funzionari americani, infatti, sospettano che l’azienda possa aiutare Pechino a spiare i governi e le aziende occidentali. Questi dubbi nascono da un presupposto: nessuna società cinese è completamente indipendente dal governo, che si riserva il diritto di richiedere assistenza per la raccolta di informazioni. Inoltre, Huawei è strettamente legata al potere centrale poiché il suo fondatore, Ren Zhengfei, è un ex tecnologo dell’Esercito di Liberazione. Già nel 2003, l’azienda è stata accusata di furto di proprietà intellettuale e, nel dicembre scorso, gli Stati Uniti hanno accusato di frode il suo direttore finanziario, che è anche la figlia del fondatore.

Le dichiarazioni di Huawei

L’azienda nega ogni accusa e dichiara che la rete 5G una rete rafforzata, più sicura. Nel frattempo, oltre agli Stati Uniti anche Australia, Nuova Zelanda, Giappone e alcune compagnie telefoniche di Francia e Germania hanno deciso di boicottare Huawei.
Di tutta risposta, Ren ha dichiarato: “Alcuni paesi hanno deciso di non comprare attrezzature da noi, pertanto, possiamo spostare la nostra attenzione per servire meglio i paesi che ci accolgono, per dimostrare che siamo affidabili“.
Al momento non è possibile stabilire con certezza da che parte stare ma una cosa è certa: mentre i governi cercano di garantire che il 5G sia sicuro e affidabile, Huawei potrebbe trovare le sue prospettive di sviluppo limitate dai suoi legami con il governo cinese.

I rischi per la salute associati al 5G

Ogni rivoluzione che si rispetti alimenta una reazione e il 5G non è certo da meno. Data la svolta epocale che questo sistema rappresenterà e dato che farà parte della nostra vita in maniera così profonda, non potevano mancare le discussioni in merito ai rischi che le frequenze utilizzate da questa nuova tecnologia potrebbero avere sull’uomo.

Da cosa nascono i dubbi

Dovendo soddisfare delle performance notevoli, le antenne per il 5G dovranno essere installate in modo capillare. Questo alimenta la paura che i campi elettromagnetici possano provocare danni irreversibili alle persone. Per questo motivo, un gruppo di 170 scienziati ha segnalato le proprie preoccupazioni all’Unione Europea, invitandola a rivedere i limiti di esposizione.
Il team ha citato uno studio statunitense che ha mostrato un aumento significativo dell’incidenza del cancro negli animali esposti a campi elettromagnetici, anche a livelli inferiori alle attuali linee guida della Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ICNIRP). L’UE ha risposto che gli aggiornamenti del suo Comitato scientifico dei rischi sanitari, ambientali ed emergenti (SCHEER) non hanno fornito alcuna giustificazione scientifica per rivedere i limiti attuali e che non sarebbe opportuno intraprendere uno studio di questo tipo.

Cosa ne pensa la comunità scientifica

La questione del rischio che il 5G comporta per la salute umana è ancora aperta anche se, in termini teorici, le radiazioni emesse dovrebbero essere sicure: le onde ad altissima frequenza, utilizzate da questa tecnologia, penetrano infatti nel corpo solo per pochi millimetri.
I tanti studi sull’argomento non hanno fornito alcuna prova di rischi per la salute. Inoltre, dato che i dispositivi e le reti 5G devono ancora essere implementati, l’aumento dell’esposizione non può essere valutato con esattezza. Dunque, se l’esposizione complessiva dovesse rimanere bassa rispetto alle linee guida internazionali, non ci dovrebbero essere conseguenze per la salute pubblica.

Nel dubbio, come possiamo proteggerci?

Come si dice, “Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”. Se proprio non riusciamo a fare a meno di preoccuparci per le onde prodotte dalle reti 5G, possiamo proteggerci usando il buon senso. In realtà la fonte maggiore di radiazioni non sono le antenne ma proprio i nostri inseparabili smartphone. Cerchiamo dunque di utilizzarli con criterio. Per intenderci, evitiamo di chattare con il nostro compagno o nostra moglie mentre sono nella stanza accanto oppure non dormiamo con il telefono acceso sotto il cuscino. Piccoli accorgimenti dalla massima resa.

Conclusioni

Nel nostro mondo tecnologico in continuo cambiamento, il 5G offrirà agli utenti una connessione più veloce e un’esperienza decisamente superiore a quella attuale. Mentre alcuni dei dati forniti potrebbero cambiare tra oggi e il 2020, possiamo essere certi che il 5G potrebbe benissimo cambiare il mondo. Aumentando la velocità con cui tutti i dati vengono trasferiti, migliorando i tempi di risposta e fornendo più capacità per milioni (se non miliardi) di dispositivi, la rete superveloce non sarà più un lusso, sarà un vero e proprio stile di vita.

 

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